La ricotta deve il suo nome al latino “recocta”: cotta due volte. Dopo aver fatto il formaggio infatti il siero che se ne ricava viene scaldato una seconda volta, così che le proteine del siero affiorino alla superficie formando uno strato soffice e bianco che viene delicatamente asportato e messo in piccole forme a sgocciolare (cavagne un tempo e vascedde oggi). La ricotta è quindi ricca di proteine e povera di grassi, la ricotta ha una grande versatilità: la si può utilizzare per condire primi piatti, come alternativa al secondo piatto, in abbinamento ad altri ingredienti sia per primi che secondi o per fare dei golosissimi dolci.
La ricotta Iblea è un latticino (non un formaggio inquanto non prodotto con la caseina) prodotto nella provincia di Ragusa, derivato da siero di latte vaccino, data la magnifica qualità dei pascoli dell'altipiano ibleo. La storia della ricotta iblea è ampiamente illustrata dallo storico Antonio Uccello che raccoglie testimonianza della florente produzione di ricotta (fresca e/o salata ) e caciocavallo già nei primi del 1800. Uccello descrive minuziosamente la lavorazione della ricotta e gli utensili tradizionali utilizzati, il processo di produzione ecc.